Sede della caserma della Milizia volontaria della sicurezza nazionale
L’edificio, mai realizzato, a firma di Oriolo Frezzotti, doveva sorgere sul lotto di terreno prospiciente piazza Roma, dove nel 1938 verranno realizzate le case INA di Paniconi e Pediconi. La soluzione definitiva è del 1937, preceduta da studi dell’ottobre del 1936, nei quali l’assetto di questa parte è già stato definito dal piano di ampliamento del 1935.
L’edificio, è costituto da due corpi di fabbrica, che con altezze differenti si configurano nella composizione generale come volumi autonomi. Dal corpo di guardia, un elemento loggiato prospiciente piazza Roma, si accede al cortile per le esercitazioni, sul quale si affacciano gli ambienti di servizio e i gli spazi di ritrovo per gli ufficiali e i militi. Uno dei due corpi di fabbrica, alto tre piani, ospita ai vari livelli i dormitori per la truppa e gli ufficiali, l’altro di due piani, è destinato agli uffici e all’alloggio del comandante.
L’edificio è caratterizzato dal trattamento differente riservato ai volumi del piano terra, rispetto ai piani superiori.
Negli anni 1935-40 l’attività progettuale è rivolta sostanzialmente alla revisione del carattere “agreste” del nucleo originario, per una aulica rappresentazione dell’auctoritas, più confacente al carattere degli edifici che dovranno costruire la città divenuta capoluogo di provincia. In questa prospettiva trova ragione, questo progetto che prevede la sostituzione della caserma della M.V.S.N. appartenente al primo gruppo di edifici consegnati nel 1932.
Fonti
fondo Oriolo Frezzotti
Redazione: Bianchini, Ferruccio (2021)
© Casa dell’Architettura di Latina