Casa del Contadino
(demolito)
Indirizzo: corso Matteotti – Latina
Classificazione
sede sindacale
Cronologia
• Delibera acquisto area: 1935
• Progettazione: 1936-37
• Costruzione: 1937-38
• Inaugurazione: 4 dicembre 1938
Autori
• committente: Ministero delle corporazioni – Federazione fascista dei lavoratori dell’agricoltura
• progetto: arch. Florestano Di Fausto
• impresa: Nicola Arcieri & figli
• affreschi: Walter Roveroni, Michele Cascella, Ugo Ortona
• statue: Ulderico Conti
Destinazione originaria
Unione dei lavoratori dell’agricoltura
Uso attuale
L’edificio è stato demolito nel 1963
Descrizione
Il progetto, commissionato all’architetto Florestano di Fausto dal Ministero delle Corporazioni prevedeva la realizzazione della sede della confederazione fascista dei lavoratori dell’agricoltura, destinata ad accogliere tutti gli uffici provinciali dipendenti dalla confederazione e quelli che agivano collateralmente nel settore dei lavoratori agricoli.
L’ edificio era contraddistinto da un volume esagonale a lati disuguali. In aderenza a questo si trovano due ali che ospitano rispettivamente un salone di adunanze a doppia altezza per 3000 persone, e la Mutua di malattia oltre agli uffici ed ambulatori medici. Il fronte principale, su corso Principe Umberto, è definito da un portico che permette di accedere a due piccole corti. Sempre sul fronte sono poste quattro statue, dello scultore Ulderico Conti raffiguranti le attività umane dedicate alla terra: “il Seminatore”, “la Madre rurale”, “il Pane”, “il Rurale al lavoro”. Due pannelli di Roveroni ornano il vestibolo. Il salone delle riunioni è decorato con pannelli del pittore Ugo Ortona che rappresentano “la redenzione del suolo dall’acquitrino” e da un pannello nella parte centrale, di Tommaso Cascella che rappresenta “Mussolini rurale”.
Notizie storiche
L’inaugurazione avviene il 4 dicembre 1938. L’evento, di risonanza nazionale vede la presenza del sottosegretario Ricci in rappresentanza del Governo e del dott. Giardini, in rappresentanza del Ministro Segretario del P.N.F., che presenziano alla “superba sfilata di 20 mila rurali” come ne parla l’edizione del Messaggero il giorno immediatamente successivo. La costruzione di quest’opera è avvertita come una nuovissima importante conquista raggiunta nell’Agro, con l’operazione di bonifica, in grado di assicurare una sicura ed effettiva giustizia sociale, rimarcando il valore del lavoro, l’unico in grado di elevare moralmente e materialmente le masse contadine, come stanno a significare, le quattro statue poste all’ingresso. Negli anni successivi, a seguito degli eventi bellici, la Casa del Contadino, diventata nei primi anni quaranta, con la caduta del fascismo, Camera Confederale del lavoro e Cassa Mutua Malattia, viene interessata da lavori di riparazione da danni bellici, e viene stanziata la somma di lire 410.00 per interventi che riguardano le murature, i solai, gli infissi, gli impianti, e viste le difficoltà economiche del momento, si decide il rifacimento dei rivestimenti con finto travertino. Nel 1951, terminati i lavori di riparazione, diventa ufficialmente l’Ufficio provinciale del lavoro, e dal 1952 al 1956 palestra di pugilato.
Nel 1961 viene acquistata da Cesare Pennacchi che provvede alla demolizione avvenuta nel 1963, e nel 1970 viene ultimato il grattacielo “Pennacchi”.
Bibliografia
A. MUNTONI (a cura di), Atlante storico delle città italiane. Lazio vol. 5 – Latina, 1990
Fonti
AS LT – Archivio di stato di Latina
Archivio Casa Dell’Architettura di Latina
Redazione: Ferruccio Bianchini (2021)
© Casa dell’Architettura di Latina