Museo della Bonifica

L’edificio per il Museo della Bonifica, mai realizzato, progettato dall’ Arch. Luigi Moretti, fu inizialmente previsto al centro del parco Arnaldo Mussolini (ora parco Falcone e Borsellino), quale “Tempio di poderosa maschia solennità, testimonianza del miracolo di Littoria” come si rinviene nella nota del 18 luglio 1934 del Commissariato Speciale per l’Agro Pontino che ne suggeriva la costruzione. L’ edificio avrebbe dovuto raccogliere la documentazione relativa ai lavori di bonificazione eseguiti, per renderla fruibile per il futuro agli studiosi interessati. Nel documento veniva inoltre ipotizzata la realizzazione di una sala per conferenze capace di contenere almeno 2000 persone e di una piazza per adunate dalla quale fosse possibile la veduta del Monte Circeo, dei Monti Lepini, della Torre Comunale e della chiesa S. Marco. La gestazione del progetto fu piuttosto lenta e complessa e gli Enti incaricati della sua realizzazione furono individuati nel Comune e nella Provincia che avrebbero dovuto equamente partecipare alle spese di realizzazione, ma furono pure interpellati i Consorzi della Bonifica di Littoria e della Bonificazione Pontina, la Croce Rossa Italiana e l’Opera Nazionale per i Combattenti che avrebbero dovuto partecipare alla realizzazione del museo fornendo la documentazione in loro possesso. In attesa della realizzazione del Museo, la documentazione reperita fu inventariata e consegnata in custodia alla Unione Provinciale della Confederazione dei Professionisti ed Artisti. Dopo varie sollecitazioni, con deliberazione del 17 dicembre 1939 l’Amministrazione Provinciale di Littoria approvò finalmente la costruzione e la partecipazione alle spese dell’edificio, conferendo al proprio Ufficio Tecnico il compito della progettazione, e di individuazione di area idonea, secondo le indicazioni prefettizie. A seguito dell’ imminente entrata in guerra dell’ Italia le risorse finanziarie disponibili furono però dirottate per far fronte alle sopravvenute necessità belliche e la realizzazione del Museo fu nuovamente procrastinata e posta all’ attenzione dell’ Ente per l’ Esposizione Universale di Roma 1942 (EUR) cui idealmente il Museo della Bonifica sarebbe stato collegato, ma l’ Amministrazione Provinciale si vide rifiutare il contributo dal Segretario Generale dell’ EUR, per la costruzione dell’ edificio, ancora per problemi di disponibilità finanziarie. Nonostante le nuove difficoltà e la guerra in corso l’incarico per la redazione del progetto fu comunque affidato nel corso della prima metà del 1942 all’ Arch. Luigi Moretti. Il progetto comprendeva due corpi di fabbrica ortogonali collegati dal vestibolo/atrio; il corpo posteriore era destinato a sala conferenze come ipotizzato nell’ idea iniziale, mentre nel corpo principale trovavano posto su tre livelli sale espositive, biblioteca e uffici, cui si accedeva mediante un colonnato di ordine gigante posto al culmine di una scalinata. La facciata principale era segnata da finestrature a doppia altezza che conferivano all’ edificio solennità e leggerezza. Particolare cura progettuale era stata dedicata alle sistemazioni esterne, che prevedevano un sistema di giardini decorativi all’ italiana oltre a un vero e proprio museo all’ aperto con installazioni di flora e fauna moderna e dell’antichità e tipi di edilizia rurale pure indicativi dell’età moderna e dell’antichità.

Redazione: Iovine, Salvatore (2021)
© Casa dell’Architettura di Latina